sabato 31 maggio 2008

Com'è l'amore in Arabia Saudita? Ce lo spiega Rajaa Alsanea

L'Arabia Saudita fa da cornice alle vicende amorose e matrimoniali di 4 giovanissime ragazze di Riad - Sadeem, Qamrah, Mashael e Lamees - che, nel libro omonimo, aiutano noi occidentali a capire, o per lo meno a scoprire, come si vive l’amore in Medio Oriente. Questo piccolo ma prezioso contributo che Rajaa Alsanea, la scrittrice, con solo 24 anni regalò ai suoi connazionali, è un’analisi pienamente consapevole sulla condizione d’inferiorità delle donne rispetto agli uomini, e sulla serie di ingiustizie che queste subiscono costantemente, nella terra de Le mille e una notte. Più che un ritratto della situazione femminile, il quale parlando di ragazze non può certo mancare, si tratta piuttosto di un’attenta descrizione delle relazioni di coppia e della ricerca instancabile dell’unione profonda tra due amanti. Nelle relazioni raccontate non è la donna l’unica a soffrire e ad essere penalizzata, ma la stessa sorte è condivisa dai ragazzi. Il sesso femminile non presenta solo vittime, ma anche carnefici senza pietà: una madre saudita mai e poi mai desisterebbe dall’esercitare il proprio potere sui figli permettendo loro di sposarsi con chiunque “solo” per amore. È lei, unica e sola, in grado di eleggere, tra le candidate, la mogliettina ideale per il proprio bambino, in questo caso succube e vittima delle pressioni familiari, ma anche – e Rajaa lo dice senza troppi giri di parole - senza le palle, incapace di reagire, codardo al punto di farsi manipolare dalle convenzioni sociali. Sempre lei, la donna, è la peggiore nemica del suo sesso, guardiana delle tradizioni più rigide e ancestrali che le nuove generazioni maschili non riescono ad affrontare dimostrando così di non essere all’altezza delle coetanee che, al contrario, sono sempre pronte a tutto per la persona amata. Addirittura capaci di opporsi ad una forte rete di convinzioni e credenze culturali secolari che perdurano in questa società in cui grazie alla presa di coscienza della situazione ed alla reazione da parte di persone come Rajaa, e dei suoi personaggi, si percepisce un segnale di cambiamento proveniente dalle giovani, non più disposte a sottostare ad un amore a metà, ma alla ricerca instancabile della pienezza di una relazione.

La scrittrice utilizza una serie di e-mail, inviate a lettori anonimi, come artificio letterario narrativo. La protagonista, una giovane di cui non si conosce nulla se non che anch'essa come la scrittrice appartiene all'alta società saudita, grazie alle confidenze di amiche e conoscenti, oltre che alle proprie esperienze personali, si diletta costruendo un vero e proprio manuale sulla cultura e sulla mentalità dei connazionali. Una serie di amori con il potere di far sorridere e spesso inorridire, non troppo lontani temporalmente da quelli vissuti da molte donne dell'Italia del nord e del sud quando ancora molte coppie si sposavano dopo aver conosciuto il futuro marito o la futura moglie solamente per lettera o in fotografia. La protagonista del romanzo racconta le esperienze di vita vissute da lei, e da 3 amiche di cui non conosciamo, né il nome reale, né la vera identità, così come al contempo, non sappiamo chi di loro porti avanti la narrazione e quanto di autobiografico ci sia nel libro. Le protagoniste, nonostante la descrizione dettagliata e la loro immagine delineata perfettamente, restano sagome che nonostante la precisione non ci aiutano a scoprire chi tra loro abbia temerariamente redatto le e-mail capaci, a poco a poco, di invadere le caselle di posta elettronica di tutto il paese oltrepassando addirittura le frontiere. L'indirizzo e-mail presente in ognuno dei 50 messaggi trascritti all’interno del testo posteriormente pubblicato - come ci rivela la narratrice - non è altro che un ulteriore stratagemma letterario in grado di confondere molti lettori i quali, non riuscendo più a separare realtà e invenzione, sono pronti a sottoscrivere il proprio contatto per poter ricevere i risvolti delle vicende in successive lettere on-line. La rete di internet è introdotta anche sotto un altro aspetto: l’unico spazio del territorio saudita privo di controlli e di censura in cui per i giovani è possibile scambiarsi opinioni e conoscersi liberamente. Il solo strumento, insieme al cellulare, a permette un "contatto" tra i sessi. La modernità del linguaggio mantenuta nel testo e l’ironia fortemente influenzate dallo stretto legame della scrittrice con gli Stati Uniti, portano ad identificare le protagoniste con altri grandi miti femminili del mondo occidentale. Nel giornale El Pais è suggerito il parallelismo con il meraviglioso personaggio di Bridget Jones, icona e modello per tutte le giovani "zitellone contemporanee" - leggete l'articolo qui - mentre nel corriere.it è richiamato un Ragazze di Riad perfettamente paragonabile al sex and the city saudita - Qui l’articolo - serie televisiva non a caso tra le più citate all'interno dello stesso testo. Questa prima pubblicazione di Rajaa presenta moltissime altre sfumature interessanti sulla cultura saudita introdotta con l'aiuto di frammenti di poesie, proverbi popolari, descrizioni di matrimoni e di tante altre piccole curiosità riguardanti la vita quotidiana dei protagonisti. A questo punto non mi spingo oltre. Lascio a voi il piacere di scoprire l'amore delle Ragazze di Riad.

2 commenti:

Silvia ha detto...

L'ho comprato anch'io da un po' di tempo ma devo ancora leggerlo; credo sia veramente un testo interessante per avvicinarsi alla realtà di una cultura, di un Paese sconosciuto ai più. Sono contenta che ne hai parlato, lo leggerò quanto prima! ;-)

Nannarelle ha detto...

Mi fa proprio piacere, vedrai che ti piacerà un sacco. Ti aspetterò molto volentieri per poterne parlare insieme ;)