sabato 12 aprile 2008

Juno, un altro modo di vivere la maternità




Juno ha 16 anni, per curiosità decide di fare l'amore per la prima volta e si ritrova incinta. Che fare? Dopo essersi recata in un centro femminile per abortire scappa, inorridita dal trattamento distaccato e disinteressato che le è stato riservato, decide di percorrere un'altra strada dando il bimbo in adozione e si butta alla ricerca della coppia ideale. Si snoda così, asciutto ed ironico “Juno” uno dei film più intelligenti, obiettivi e meglio recitati che abbia visto negli ultimi tempi e sicuramente uno dei migliori sull'argomento. A dare il volto alla ragazzina della middle class dell'America più profonda la bravissima e giovanissima Ellen Page, attrice canadese di cui mi auguro sentiremo parlare prossimamente. Precisiamo subito una cosa: Juno non è un film sveglia coscienze o antiabortista, in tutta la pellicola non si trova nessun riferimento alla carità cristiana e al diritto alla vita (l'unica battuta fatta sull'argomento e che farà cambiare idea alla giovane Juno è “Il tuo bambino ha già le unghie” pronunciata da una compagna di classe della ragazza che fa volantinaggio contro l'aborto davanti ad un laboratorio medico) ma si propone soltanto come racconto didascalico, ironico al limite della cattiveria ma anche dolce e tenero della gravidanza di una teen ager americana. Tutti i luoghi comuni sull'argomento vengono sfatati e scandagliati: dietro il rapporto sessuale che porta al fattaccio non c'è amore e nemmeno troppo romanticismo ma soltanto il desiderio della ragazza di diventare (come dice una sua amica) “sessualmente attiva”. Dopo la scoperta di essere rimasta incinta (Juno fa il test di gravidanza in uno squallido bagno pubblico) non aspettatevi di vedere lacrime e sceneggiate, l'apparentemente inscalfibile Juno decide di risolvere la situazione e scartato l'aborto comincia la sua ricerca della famiglia perfetta che possa accogliere suo figlio. Dopo una breve letta su un giornale di annunci (evidentemente in America i figli si cercano come si farebbe con una macchina usata) trova una coppia ricchissima e bellissima che da anni cerca con insuccesso di avere un bambino. Le figure maschili nel film sono importanti ma di contorno: da una parte il padre del bambino, un tenero e immaturo bamboccione che la stessa Juno toglie da ogni responsabilità sollevandolo da una situazione che non ha la minima idea di come si possa gestire, dall'altra il padre della ragazza, un 'ex ufficiale dell'esercito all'apparenza freddo ma amorevole e fiducioso nelle possibilità di sua figlia e sullo sfondo il futuro padre adottivo che alla fine, preso dagli spasmi di realizzazione personale e probabilmente dal disamore verso la moglie mollerà l'osso lasciando la compagna da sola con un neonato. Per il resto tutta la pellicola si concentra sulla gravidanza che Juno porta avanti senza mai avere un cedimento sulla decisione presa, ma dando per paradosso coraggio a chi lo circonda e vivendo i cambiamenti del suo corpo e della sua vita in bilico tra maturità e ingenuità, come un'avventura sconvolgente ma destinata a finire e non lasciare strascichi. Non sarà così e dopo il parto la ragazza si lascerà andare ad un pianto (il primo e l'unico del film) doloroso e liberatorio. Ma per lei non mancano le sorprese della vita come la possibilità di tornare a riprendersi con candore la sua esistenza di adolescente e soprattutto di trovare l'amore in quel compagno di scuola e di prima esperienza sessuale che ha scoperto che le fa battere forte il cuore. D'altra parte, come dice Juno “Lo so che sarebbe stato meglio innamorarsi e poi riprodursi e non il contrario ma anche così può andare bene”.

8 commenti:

Silvia ha detto...

Una piccola produzione, rispetto a tanti kolossal milionari, che ha davvero compiuto un piccolo miracolo: conquistando dapprima la Festa del cinema di Roma, poi l'Oscar per Diablo Cody e alla fine il pubblico che ha apprezzato! Effettivamente per quanti volevano strumentalizzare il film all'interno del filone anti-abortista hanno subito la doccia fredda da parte della stessa Diablo che ha candidamente dichiarato che l'idea iniziale era quella di una Juno che abortisce. Un film bello perchè non pretende di fare falsi moralismi fuori luogo. La protagonista ha un viso molto interessante: farà strada! E meno male che la nostra Juno sceglie di dare la vita, facendo la cosa giusta e soprattutto perchè è una sua LIBERA SCELTA e sappiamo tutte quanto questo sia importante... Una bacio, ragazze!!! ;-)

Silvia ha detto...

Ahhh... Sarina... IN BOCCA AL LUPO!!!! Per il programma radiofonico... che bello!!! Ma come si può sentire??? ;-)

Sarina ha detto...

Prima di tutto grazie per l'attenzione che riservi sempre a noi nannarelle. Condivido pienamente il tuo punto di vista e credo sia stato stupidissimo introdurre questo film in un filone o nell'altro perchè è una forzatura enorme di cui il pubblico si è accorto.
Quanto alla trasmissione radio..hi hi che vergogna sentirete finalmente la mia voce da topolino di campagna. comunque si può seguire anche via internet e quando avrò l'orario e il giorno preciso vi dirò quando andrà in onda la puntata zero

Silvia ha detto...

Sono sicura che la tua voce da topolino di campagna è molto dolce!

Nannarelle ha detto...

Siiii lo è. E io, tecnica del blog, provvederò in modo che tutti la possano sentire mettendo il link della radio e comunicando le ore e i giorni di trasmissione
;-) Non ci sfuggerà! Un bacio a tutte

Silvia ha detto...

Sìììì, non vedo l'ora di sentire questa trasmissione radiofonica!!! ;-)

Sarina ha detto...

oh mamma mia ma siete troppo carine..che strizza..speriamo in bene.grazie mille per il supporto.baci
ps- mi raccomando silvia tienici informata sul tuo libro

Nannarelle ha detto...

Finalmente ho visto questo tanto elogiato film! Purtroppo però devo ammettere che non mi ha entusiasmato particolarmente...direi che non è riuscito a convincermi. Forse è il personaggio di Juno, una bambina che per tutto il film dimostra di avere sfacciataggine, ironia, forza, lucidità, sicurezza sul come affrontare una situazione non proprio comune ad una ragazzina della sua età, tutte caratteristiche che per quanto mi sforzi non riesco ad immaginare in una sedicenne. Che Juno decida di non abortire, di non tenere il bambino, di darlo in adozione, di scegliere addirittura la famiglia a cui affidarlo, e alla fine di dare il bambino alla mamma che ha scelto per suo figlio nonostante questa sia stata abbandonata da suo marito, un uomo con la sindrome di Peter Pan...mmm non so, non mi convince...mi sembra un po' troppo forzato. Che dite?