mercoledì 16 gennaio 2008

Persepolis

Da dove iniziare!
L'autrice del fumetto ispiratrice del film Persepolis, Marjane Satrapi, ha sicuramente dato prova d' ironia e drammatismo che ancora una volta si sposano con un risultato a dir poco straordinario. Pellicola iraniana in tutto e per tutto, ma un Iran che ha voglia di andare avanti ed essere libero come non lo è mai stato. Un tema difficile che non ha smesso, nemmeno per un minuto, di essere critico ed autocritico, e che ha parlato attraverso un mezzo di comunicazione nuovo: prima nei fumetti, poi, per mezzo di un film d'animazione. Non è la prima volta: la tragedia e la satira pungente si fondono, sconvolgendo e capovolgendo la realtà, creando un ritratto comico e diverso, in questo cartone animato che arriverà nelle sale italiane il 5 febbraio.
La Storia con la maiuscola irrompe bruscamente nell'intimità, e plasma la vita di una ragazzina: lei cresce all'ombra di proibizioni e religione, temi delicati, soprattutto nella cultura iraniana che solamente una come Marjane può permettersi di affrontare e rappresentare . 
Grazie all'autrice, la condizione femminile dell'Iran è proiettata e stampata in tutto il mondo, diventando reale anche per noi occidentali.
Non possiamo non sorridere di fronte al corso di storia dell'arte che la giovane Marji segue all'università, anche se si tratta di una risata amara e quasi di sollievo, per noi, troppo lontane. 
Il corpo nudo, della Venere di Michelangelo, è occultato perché immorale, e la modella, della lezione di disegno, coperta da testa a piedi, stranisce. Tutto risulta strano per le figlie delle Democrazie europee. 
Persepolis è un film acuto capace di aprire una finestra sul presente iraniano, ma anche di far riflettere su cosa rappresentano le donne occidentali. 
In Iran è ancora donna contro donna, ma forse qualcosa si sta già muovendo. 

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