Fisico minuto, occhi sporgenti, sorriso beffardo ed un carattere tutt'altro che docile. No Bette Davis non era certo una bellezza e soprattutto non lo era nel modo convenzionale che tanto andava di moda nella Hollywood degli anni trenta e quaranta. Eppure Bette è riuscita a sfidare i luoghi comuni ed i clichè, ed armata solo del suo incredibile talento è riuscita ad imporsi come una delle più grandi attrice mai esistite. Una vita non facile quella di Bette, costellata di successi ma anche delusioni, malattie, gloria e solitudine, e non resa più dolce dal suo terribile e leggendario caratteraccio. Nata il 5 aprile nel 1908 da padre inglese e madre francese deve il suo nome al libro “La cugina Betta” di Balzac, lettura preferita della madre Ruth. Il primo abbandono nella vita di Bette arriva a sette anni quando il padre lascia la famiglia e la madre , trovatasi in difficoltà, è costretta a mettere lei e la sorella in collegio. Ed è proprio qui che si avvicina alla danza e alla recitazione. Il suo caratteraccio al limite della maleducazione le preclude l'ammissione ad un importante scuola di teatro ma la impavida Bette va avanti per la sua strada iscrivendosi alla "John Murray Anderson's Dramatic Scool", e per pagarsi gli studi non esita a posare nuda per una scultrice. L'esordio avviene nei teatri di Brodway alla fine degli anni venti ed è subito un tripudio. Nel 1930 vince il premio come miglior attrice emergente: si presenta ad un provino del produttore Samuel Goldwyn (si proprio quello della Metro Goldwyn) ma lui la etichetta come “troppo brutta per comparire in un film”. Una donna comune dopo aver ricevuto un'offesa simile si sarebbe infilata in un buco fino alla fine dei suoi giorni, ma non Bette che va dritta per la sua strada fino a riuscire a farsi assegnare una parte nel film Bad Sister.. Negli anni successivi gira parecchie pellicole per il produttore David Warner che senza troppi giri di parole la definisce “Affascinante come Stanlio e Ollio”. Eppure Bette grazie al suo grande talento riesce a fare quello che la maggior parte della gente non può neanche immaginare: sul grande schermo può essere chi e come vuole. Quando si parla di lei non si può che citare i continui e terribili litigi con i colleghi, come quelli con Humphrey Bogart di cui detesta l'odore di alcol che emana (Bogart era un grande bevitore), con Joan Crawford che detesta apertamente. Le sue bizze le faranno perdere il ruolo più importante della storia del cinema, ovvero la Rossella Hoara di Via Col Vento che darà gloria eterna a Vivian Leigh. Motivo del diniego l'odio per l'attore Herrol Flynn candidato più papabile ad interpretare Reth (grazie a lei nemmeno Flyn ebbe la parte). Non contenta del “dispettuccio” fatto a Flyn (tra l'altro uno degli uomini più belli che abbiano messo piede sul pianeta Terra) non esitò durante le riprese de “Il conte di Essex” (film sulla storia appassionata tra la regina Elisabetta -interpretata magistralmente dalla Davis che per assomigliare alla sovrana si fece alzare l'attaccatura dei capelli di 5 centimetri- e il conte di Essex) a schiaffeggiare “per esigenze di copione” il povero Flyn che interpretava il suo amante. Pettegolezzi di set dicono che la Davis colpì il bell'attore più forte di come avrebbe dovuto fare e soprattutto facendo pressione su un grosso anello che indossava. Meglio non andò anche al nostro Alberto Sordi con cui anni dopo girò “Lo scopone Scientifico” e che definì villano e maleducato. Attrice di talento raramente raggiunto vinse due volte il premio Oscar, per Paura d'amare (1936) e per “Figlia del Vento” film epico in salsa melodrammatica che si fece confezionare su misura per rispondere a Via col vento. Memorabili le sue interpretazioni in “Ombre Malesi” e “Schiavo d'amore” dove da corpo a personaggi di donne avide e pronte a tutto, ma soprattutto “Eva contro Eva” film sulla durezza del mondo dello spettacolo e sull'inesistenza della solidarietà femminile. In Eva contro Eva la Davis interpreta un'attrice che si vede fare le scarpe da un'aspirante attricetta che alla fine sarà ripagata con la stessa moneta da un'altra arrampicatrice sociale. Dopo una serie di successi Bette, arrivata alla soglia dei i 50 anni non riesce a trovare una scrittura decente tanto che nel 1962 mette un annuncio su un giornale locale che recita: "Madre di tre bambini di 10, 11 e 15 anni, divorziata, americana, trent'anni di esperienza come attrice cinematografica, versatile e più affabile di quanto si dica, cerca impiego stabile a Hollywood. Bette Davis, c/o Martin Baum, Gac. Referenze a richiesta". Pochi mesi dopo arriverà una delle sue più grandi prove d'attrice Che fine ha fatto Baby Jane? , nel quale divide magistralmente la scena con la rivale Joan Crawford. Nel film, un triller all'ultimo respiro, interpreta una nevrotica ex-bambina prodigio che vessa crudelmente la sorella paralitica in seguito ad un incidente.
Non meno tumultuosa fu la sua vita privata: si sposò quattro volte, ebbe tre figli (uno naturale, due adottivi) che non esitarono a screditarla come madre isterica ed alcolizzata in un libro autobiografico. Negli ultimi anni della sua vita fu colpita da numerose malattie, tra cui un tumore al seno e morì nel 1989. Con lei se ne è andata una delle più importanti attrici di Hollywood e una donna che, a torto o ragione, non aveva paura di essere cattiva.
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