martedì 2 settembre 2008

Vali così poco da dover pagare?

Tan poco vales que tienes que pagar? O per capirci meglio: Vali così poco da dover pagare? È il nuovo cartello pubblicitario contro la prostituzione che il Comune di Siviglia ha studiato e diffuso per combattere la prostituzione ormai incontrollabile nella città andalusa. Sarà anche sangue latino quello che scorre nelle vene dei cittadini focosi del sud della nostra cara e vecchia Europa, ma i vicini degli ambulanti in cerca di futile felicità non ne possono più di urla e schifezze sotto casa. Tanto che a loro questa iniziativa - a detta degli ideatori, solo il primo passo atto a risolvere il problema e al quale succederanno provvedimenti più duri - sembra proprio una presa in giro.

Se ci sono uomini che  non si fanno impietosire dalle condizioni igieniche, fisiche e psicologiche di giovani donne buttate per le strade che si vendono per pochi euro, come si può pensare che questi stessi individui possano essere indotti a miglior condotta da un cartello pubblicitario che come scopo ha quello di intaccarne l’orgoglio maschile?

Ed effettivamente non hanno proprio tutti i torti gli abitanti dei quartieri incriminati, anche se dobbiamo dar merito all’iniziativa che per una volta svergogna i clienti fuorilegge, carnefici di tanto scandalo per le strade e non le vittime di un commercio sempre più grande: si contano solo in Spagna – dati della catena Antena 3 – 300.000 donne schiave, per un totale di 18.000.000 di euro all'anno. 

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Infatti...è quello che dico sempre.

L'amore è bello, perchè pagarlo quando, con un po' di pazienza, puoi averlo in regalo da qualcuno a cui piaci e/o ti vuole bene?

^_^

Un sorriso gratis

Mister X di Comicomix

Silvia ha detto...

Sono perfettamente d'accordo. Io credo che per combattera la piaga della prostituzione per prima cosa si debba andare a colpire i clienti (e naturalmente gli sfruttatori) che sono coloro che incentivano il fenomeno. Troppo spesso sento parlare di "multe" alle lucciole, prostitute "caricate e portate in caserma" e più generalmente demonizzate come se fossero loro le "cattive" di questa storia e non le vittime di un sistema che le schiavizza. Sono indignata per questo! Sento sempre tali affermazioni e mai, dico mai, che si spendano due parole quantomeno per condannare quei milioni di clienti che con il loro agire permettono che la spirale di schiavitù di queste donne sia infinita, senza uscita...

Silvia ha detto...

Tornerete ad aggiornare il blog? Si sente l'assenza dei vostri articoli...

:*-(

Nannarelle ha detto...

Ciao Silviaaa!!! Hai ragione è da tantissimo che non aggiorniamo il blog, ma provvederemo il prima possibile, prometto.

Non ci hai inviato il tuo indirizzo per poter mandarti il premio. Un bacione

Silvia ha detto...

Ve l'avevo inviata la mail con l'indirizzo, appena tornata a casa a fine agosto! Non l'avete ricevuta?? Strano! Ve la invio di nuovo, ok?

L'indirizzo a cui vi devo inviare la mail è sempre questo, esatto??:

nannarelle@gmail.com

Ok, provo ad inviarvela di nuovo!

Silvia ha detto...

Ve l'ho appena inviata a quell'indirizzo, fatemi sapere se vi è arrivata!

;-)

Nannarelle ha detto...

Silvia, è arrivato, tutto ok. Un grosso abbraccio

EriKa ha detto...

Hey! Ma dove siete??
Noi siamo tutti qui ad aspettarvi... ma fate presto eh!?

Baci