mercoledì 18 giugno 2008

Bibiana Aido: ministro della discordia

La ministro spagnola Bibiana Aido, la più giovane della democrazia spagnola, nata nel 1977 e con alle spalle una esperienza alla direzione dell'agenzia andalusa che si occupa dello sviluppo e della promozione del Flamenco nel mondo, non sembra cedere di fronte a nulla. Dopo la dichiarazione che ha creato non poche tensioni alle relazioni internazionali tra Italia e Spagna, da sempre unite da un legame di fratellanza e simpatia reciproca, in cui  la Aido sosteneva apertamente la pazzia del premier italiano offrendosi, con disinvoltura, addirittura di pagargli uno psichiatra (l'intero articolo qui) e aver consigliato ai simpatizzanti del PP, il partito conservatore spagnolo, di "curare" la loro tendenza di destra viaggiando, ha continuato la sua battaglia dai toni adolescenziali, dando nuovamente prova della sua sfacciataggine, a costo di compromettere questa volta non l'immagine e il quieto vivere del suo paese, ma quella della lotta che molte donne stanno portando avanti per la parità di diritti. Nel corso del Consiglio dei Ministri che si è svolto a Madrid il 9 giugno, la giovanissima inaugurò la sua partecipazione al Congreso de Los Diputados in modo alquanto pittoresco: si rivolse ai parlamentari presenti, "i membri e le membre della commissione", (la parola membro in spagnolo come in italiano è sostantivo maschile - ciascuna delle persone che costituiscono una collettività, una famiglia, un organismo, un’associazione, ecc.i membri di un partitodel parlamentodi una giuria) sollecitando l'introduzione della parola membra nel dizionario della Real Academia Española, accusando i contrari all'iniziativa di essere retrogradi e pure maschilisti. Le opinioni a proposito sono molteplici, più o meno distruttive nei confronti della giovane, anche se sembrano quasi tutte coincidere su un punto: la disputa grammaticale è realmente necessaria al fine della lotta per le pari opportunità? Anche noi Nannarelle abbiamo voluto giocare con la lingua chiamando il nostro spazio nella rete La Blog, ma quando a dirigere ci si trova in un Ministero, non sarebbe meglio dedicarsi a problemi concreti che si "leggono" fuori del dizionario? 

3 commenti:

Silvia ha detto...

Ha quasi la stessa età della nostra Giorgia Meloni, ma è molto più focosa del nostro ministro! Le va riconosciuta una certa originalità... le "membre" è davvero pittoresco! Proprio oggi leggevo un intervento su un quotidiano sulla disputa in merito di definizione dei ministri donne: meglio dire ministri o ministre? La Meloni preferisce ministre, mentre la ex Pollastrini preferiva definirsi ministra. Due vedute differenti, ma qual è la verità? Ha davvero rilevanza una vocale ai fini del compito cui si è stati chiamati? In fondo, ciò che conta è il risultato del loro lavoro, solo questo, e non la "forma"... mah! Io auspico i risultati, in effetti! E penso che una vocale non faccia grande differenza, oh no! Nondimeno... devo ammettere che la definizione di ministra non mi dispiace e anch'io quando ne scrivo le definisco ministre! In Spagna cosa ne pensano della nostra focosa Bibiana?! ;-)

Nannarelle ha detto...

In Spagna, sono un po' perplessi. Forse si aspettavano proposte diverse, più vicine alla quotidianità e alla vita concreta. Le donne, che guadagnano 700 euro al mese spaccandosi la schiena, se ne infischiano della questione grammaticale, vogliono solo guadagnare tanto quanto i loro compagni di lavoro uomini che per svolgere lo stesso compito guadagnano di più. Personalmente non sono né favorevole né contraria. Come vedi il nostro è una Blog, anche a me piace giocale con le parole, ma forse concordo con quella parte di popolazione ispanica che da un Ministro si aspetta interventi un tantino meno astratti e lontani dalle lavoratrici. ;-)

Silvia ha detto...

Sì, hai ragione: i diritti che spettano alle donne sono di ben altra natura. La disputa grammaticale lascia il tempo che trova! Va pure bene "femminilizzare" i termini... purchè per prima cosa finalmente ci siano azioni concrete per il raggiungimento di parità di trattamento per tutti! Questa è l'unica cosa veramente importante! ;-)