sabato 2 febbraio 2008

Lupe Velez: dalle stelle alla tazza...

Di lei ormai non si ricorda più nessuno, il suo nome non viene più pronunciato da molto tempo e forse nemmeno i più esperti critici cinematografici possono dichiarare di aver visto un suo film di recente. Eppure c'è stato un periodo  che Lupe Velez era una stella acclamata, uno dei primi sex simbol di Hollywood, desiderata da tutti gli uomini per il suo fascino latino. Una bellezza irruente quella di Lupe, dotata, secondo le cronache mondane, di appetito sessuale incredibile e di una passionalità che all'apice del successo nessuno avrebbe mai potuto immaginare l'avrebbe portata ad una fine così disgraziata e priva di qualsiasi romanticismo. Ma  questa è un'altra storia. Lupe Velez, nasce in Messico nel 1908, figlia di una prostituta. La sua bellezza e sensualità sono le armi che riescono a farla emergere da un'infanzia difficile e portarla giovanissima ad Hollywood nel 1927. Viene scoperta dal produttore e amico di Stanlio ed Olio che la fa esordire in alcuni cortometraggi del duo. E' subito un successo: Lupe è bellissima, è latina e fa presa sul pubblico, tre caratteristiche che spingono i produttori a scritturala per un film dopo l'altro dove interpreta quasi sempre la femme fatale. Dopo qualche anno si butta nella commedia e la sua fama accresce ancora: nei ruoli comici è ancora più convincente che nel dramma e il suo nome è sulla bocca di tutti. Sono gli anni degli amori folli con il divo  Gary Cooper (secondo le malelingue “l'irruenza” di Lupe stancò ben presto Gary) con cui recita nel film “La canzone dei lupi” ma soprattutto con Johnny Weissmuller, il più famoso Tarzan della storia del cinema, con il quale si sposa. Il matrimonio dura una manciata di anni, il carattere focoso ed eccentrico dell'attrice (le cronache mondane dell'epoca ritraggono una Lupe Velez solita a tirarsi su fino alla testa la gonna in pubblico) allontana i due inesorabilmente fino al divorzio. Per lei è l'inizio del crollo: seppur con i suoi difetti amava intensamente Johnny e fino alla fine dei suoi giorni rimpiangerà il suo Tarzan. Anche la carriera comincia declinare: Lupe ha superato i trent'anni, Hollywood è impietosa con le prime rughe ed il ruolo della bellona messicana cucitole addosso dagli studio comincia a stridere. Le scritture scarseggiano e la bella messicana trova spazio solo in film di serie B dove fa il verso a se stessa. Ma il peggio deve ancora venire: si butta in un vortice di amanti ed incontri casuali finchè non inizia una relazione con l'attore Harold Raymond. Succede l'imprevedibile: Lupe rimane incinta ed Harold non ha alcuna intenzione di riconoscere il bambino.  Gli amici le suggeriscono di abortire e le forniscono il nome di alcuni medici che praticano aborti clandestini. Si rifiuta, ma non ha il coraggio di crescere il bambino da sola nella Hollywood dell'inizio degli anni quaranta. In preda ad un lucido delirio organizza una messa in scena che secondo i suoi piani avrebbe dovuto farla ricordare al mondo avvolta come una macabra icona di stile. 

Niente di più distante dalla realtà. Lupe convoca le sue amiche per una cena: organizza tutto nei massimi dettagli e con grosso dispendio di denaro. Si fa pettinare e truccare con cura ed indossa uno stupefacente abito da sera in lamè argentato.

Dopo il festino, in preda a fumo e alcool, Lupe confessa la sua lacerante inquietudine: “Sono stufa della vita. Devo lottare per tutto. E sono così stanca. È da quando ero bambina, nel Messico, che lotto. È mio figlio. Non potrei mai ucciderlo e vivere in pace con me stessa. Piuttosto mi uccido io”. Ma le sue amiche non gli danno retta. Rimasta sola nella sua immensa villa la diva sale al piano si sopra ed entra in camera da letto: l'ha voluta zeppa di fiori e candele, tutto deve essere perfetto per il suo addio in grande stile. Si pettina e si sistema il trucco ancora una volta, inghiottisce una dose massiccia di sonniferi e si sdraia composta nel sontuoso letto. Così avrebbe dovuto trovarla il mondo, così sarebbe dovuta essere l'ultima immagine della splendida mora messicana sui giornali di tutta America. La vita, però, le riserberà un'ultima ed amarissima sorpresa. Quando al mattino la fedele cameriera entrerà nella stanza si troverà di fronte ad una scena tremenda: il letto è vuoto, la stanza piena di chiazze di vomito e nel bagno della camera la bella Lupe è riversa per terra con la testa incastrata nel water. Molto probabilmente, come hanno ricostruito i medici, il medicinale si è scontrato con l'alcool procurandole nausea a conati di vomito. In preda ai dolori l''attrice si è diretta a fatica in bagno ma è scivolata sbattendo la testa nel water dove è rimasta incastrata. Così se né andata a soli 36 anni Lupe Velez una donna che almeno nella morte voleva trovare la gloria eterna ma che invece è stata distrattamente ricordata negli annali del cinema, come “quella rimasta incastrata nella tazza”.


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