domenica 17 febbraio 2008

Luciana Littizzetto: sondaggio.

E voi che tipo di donne siete? Nella colonna laterale potete partecipare al sondaggio. 


"Esistono due tipi di donne: le donne fiore e le donne verdura.


Le donne fiore sono belle. Straordina­riamente belle. Eleganti e piene di stile da far schifo. Van­no guardate e ammirate. Toccate poco, sennò si guasta­no.Da lontano sembrano profumatissime, ma se le annusi spesso non sanno di niente. Però, qualunque sia l'occa­sione, fanno sempre una gran bella figura.


 Le donne verdura non sono tanto bel­le, ma danno sapore. Ci sono le donne sedano, pallide e allampanate, quelle finocchio, basse e tonde, le donne pa­tata. Le donne verdura sanno di qualcosa. Sempre. Alcune sono addirittura afrodisiache. Se poi le metti nel barattolo, conservano il gusto e durano per anni. Quelle fiore, quando appassiscono, fanno solo tristezza.


Pinzimonio femminile - Vademecum per uomini


 LA DONNA SEDANO. Altissima e allampanata. Di carnagione chiara, in inverno tendente al verde campus, la donna se­dano mostra uno stile e uno charme invidiabili. Anche vestita di stracci fa sempre la sua porca figura. L'unico neo: la criniera, costantemente in tumulto, domabile soltanto a suon di chignon e abili incastri di matita. Se frullata da sapienti mani d'amante sa essere molto afrodisiaca.


LA DONNA CIPOLLA. Pallida e decisamente fuori taglia, sprovvista totalmente del punto vita, piange da anni sul­le sue miserie. Ed è per questa tendenza alle lacrime che molti uomini non riescono a digerirla. La donna cipolla patisce il freddo e si veste a strati. È tenera, ha qualche problema di alito, è affezionata alle sue radici e usa da sempre lo stesso profumo. Un filino impegnativo, per la verità.


 LA DONNA CARCIOFO. Capello corto, energica, pugnace, senza fronzoli, temprata dalle bufere della vita, sembra fatta solo di gomiti. Reginetta dello stile minimal, princi­pessa del tailleur e del décolleté tacco basso, richiede ac­canto a sé un uomo temerario e paziente. Che non abbia paura di pungersi. Se spogliata della sua ispida corazza mostra un cuore di femmina tenero e affettuoso. Cruda lascia l'amaro in bocca, allappa i cuori degli amanti, ma cotta al lento fuoco della passione, con un po' d'aglio e soprattutto a testa in giù, diventa morbida co­me burro.


 LA DONNA PATATA. La donna patata è un po' pirla. Dicia­mocelo. Sarà che ha la pelle sottile e ci vuole un niente a ferirla. Se si innamora è fritta. O bollita. Dipende dai mo­menti. È una fuoriclasse in materia di cotte. Può levarsi la pelle, per amore. Quando si incapriccia di un maschio si abbandona ciecamente tra le sue braccia, si sottomette, diventa arrendevole ed è in grado di farsi schiacciare fi­no a ridursi a purea


 LA DONNA FINOCCHIO. La donna finocchio è spesso incinta. Ed è un' ottima madre. Solida e protettiva. Devi avere pazienza se vuoi arrivarle al cuore. Ma niente smancerie. Tocca toglierle con calma tutte le difese, strato dopo strato. Non è fatta per i sentimenti focosi e le notti calienti. Va amata cruda. Mordicchiata un po' alla volta. Pur essendo grassoccia, è tosta e tonica. Non ci ha un filo di cellulite. Amare una donna finocchio fa bene alla salu­te. Libera dalle scorie e non appesantisce lo stomaco.


 LA DONNA RAVANELLO. Piccola di statura, veloce di pen­siero, disillusa di cuore. In qualsiasi situazione trova il modo di arrangiarsi. È spiritosa e sagace. Disordinata, non ama le convenzioni e detesta le interminabili sedute dal parrucchiere. Per fare prima si tinge la chioma in ca­sa, da sola, a suon di henné. Vista l'imperizia, il risultato è spesso una stravagante nuance ravanello pallido. Gli uomini la credono fragile e indifesa, e pensano di portar­sela a letto facilmente. Illusi. Basta un morso per capire quanto è forte. Non sa cosa siano le cotte, lei.


 LA DONNA CAROTA. Non bellissima ma a suo modo affa­scinante, alta e snella, si abbandona difficilmente alle lu­singhe dell' amore. È timida, riservata e un po' paurosa. Detesta le mondanità e preferisce stare rintanata in casa... È necessario raschiarle di dosso con amore tutte le schifezze della vita perché si conceda in tutta la sua bontà. Se con costanza si riesce a grattugiarle il cuore, diventa deliziosa.


LA DONNA ZUCCHINA. Alta o bassa, è cresciuta storta, col­pa della cattiva postura e delle cattive compagnie. Da gio­vane era un fiore. S'è fatta sbattere e farcire in tutti i modi, e così è appassita presto. Rimane una donna tenera, ma toc­ca ammettere che non sa di tanto. È tormentata dall' ansia e deve tuffarsi in un amore denso e pesante come la pastella per riacquistare sapore. 


LA DONNA POMODORO. Altro che femmina senza sapore. La donna pomodoro è piena di sugo. È un concentrato di gioia allo stato puro. Morbida e soffice, d'estate dà il meglio di sé. Non è fatta per i lunghi corteggiamenti. Dev' essere cotta e mangiata. O cruda e mangiata. Va be­ne ugualmente. Le donne pomodoro talvolta si inacidiscono ma basta un cucchiai­no di zucchero e tornano dolci come sempre.


 LA DONNA PEPERONE. È quel che si dice un bel donnone. Grande e grosso. Piedoni, ma­none, tettone. E culo monumentale. Buona, per carità... ma pe­sante da reggere. Soprattutto nelle storie d'amore. Solo uomini con lo stomaco di ferro sono in grado di digerirla. È testona, ostinata, invadente. E persino troppo fedele. È difficile liberarsi di lei. Abbandonarla al suo destino. Per­ché lei ritorna sempre. Ritorna e ritorna.


Le cugine piccole, le peperoncine, sono più brillanti. Loro, sì, che son capaci di godersi la vita... a letto fanno fuoco e fiamme. Sanno pizzicare nel giusto modo i palati maschili, ardono di passioni brucianti e di attrazioni fatali.


LA DONNA INSALATA. Frivola e anche un po' superficiale, della donna insalata ci si innamora facilmente. Perché è la quint'essenza della femmina. Carina, volubile, spensiera­ta, capricciosa. Ma è meglio non fidarsi... È infedele per na­tura. Passa da un letto all' altro con una leggerezza invidia­bile. Basta un po' di calore per renderla tenera. Forse perché è una femmina con poca sostanza. O forse perché ha scoperto che nella vita è meglio fermare gli istanti mi­gliori senza farsi troppe domande. Di tutt' altra risma, la donna insalata belga. Come dire... la classe non è acqua... L'età le ha, sì, imbiancato i capelli, ma le ha donato uno charme quasi magnetico. Sarà quel suo retrogusto amaro, di chi ha cono­sciuto gli inganni della vita, a renderla così desiderabile."


L. Littizzetto da "La principessa sul pisello"




1 commento:

EriKa ha detto...

ahahh bellissimo!
vado a votareeeeee :)