sabato 29 marzo 2008

Cary Grant, l'ultimo dei gentiluomini

In un mondo dove la gentilezza è più rara e cara del prezzo del petrolio (e visti questi chiari di luna direi anche del pane) e le buone maniere sono un bene di lusso, credo che assuma un significato particolare il desiderio che mi assale sempre più spesso negli ultimi tempi di sognare davanti ad un film di Cary Crant, uno dei migliori attori di ogni epoca e simbolo di un cinema e di un mondo che non ci sono più. Proprio nei giorni scorsi ho visto “Arsenico e Vecchi merletti” deliziosa commedia acida che consiglio a tutti e dove Grant, novello sposino, è alle prese con due arzille e all'apparenza tranquille ziette che come passatempo hanno quello di avvelenare gli uomini che chiedono ospitalità nella loro casa seppellendoli poi in cantina. E proprio mentre sghignazzavo alle spalle del povero Grant, mi sono detta: perchè non dedicare un piccolo spazio di Nannarelle proprio a Cary Grant, l'ultimo dei gentiluomini? E' la prima volta che nel nostro blog (nato per il mondo femminile) ci occupiamo direttamente della storia di un uomo, ma credo che questo non snaturi l'essenza di Nannarelle, anzi, nel caso di Grant è interessante analizzare un attore che per generazioni di donne ha incarnato il simbolo dell'eleganza e della classe, ma che soprattutto, caso più unico che raro, non ha mai cercato di sopraffare le colleghe sul grande schermo, dividendo equamente oneri ed onori. Ed è proprio dietro la sua capacità di “duettare” con le partner facendosi reciprocamente da spalle, che si nascondono l'unicità e il segreto del successo di Grant. Memorabili i suoi geniali battibecchi con Katharine Hepburn , collega in sofisticate commedie diventate pietre miliari della storia del cinema come “Susanna” e “Scandalo a Filadelfia”. La magia che insieme riuscivano a sprigionare sullo schermo sarà difficilmente imitabile, come i dialoghi e le schermaglie in cui Grant non esita a farsi prendere e prendersi in giro senza perdere il suo fascino. Che dire, inoltre, del malignetto "Ero uno sposo di guerra" dove Grant interpreta il marito di un tenente dell'esercito americano che per seguire la moglie tenta di rigirare a suo favore la legge sulle spose di guerra ed arriva a travestirsi da soldatessa. Il rispetto per le partner di lavoro sarà una prerogativa che lo accompagnerà per tutta la vita tanto che molte delle più famose scene della storia del cinema (il bacio più lungo della storia di “Notorius” con Ingrid Bergman e la corsa in macchina con Grace Kelly di “Caccia al ladro” per fare qualche esempio) sono tutti film dove il protagonista (non a caso) è Cary Grant. 
Il bisogno di fondersi con la compagna di set lo accompagnò per tutta la vita con intransigenza, tanto che rinunciò ad interpretare il protagonista maschile nel film di successo “E' nata una stella” perchè non condivideva lo stile di vita della cooprotagonista Judy Garland (la Dorothy del Mago di Oz) affetta da problemi di alcol e droghe. Un atteggiamento incomprensibile nella jungla di Hollywood, che derivava probabilmente anche da una fragilità di fondo dovuta al rapporto tumultuoso con la madre e che lo portò a faticare non poco prima di trovare in età più che matura l'amore della sua vita. Nato nel 1904 si sposò cinque volte di cui l'ultima nel 1981 con l'adorata Barbara Harris che gli stette vicino fino alla morte, avvenuta nel 1986. Considerato uno degli uomini più affascinanti del mondo (a lui si è ispirato il creatore di James Bond) negli ambienti dello spettacolo fu vittima di pettegolezzi crudeli a causa di una stretta amicizia con un collega. Lui, non pensando ai rischi che la sua fama potesse correre, rispose ai maligni rimanendo legatissimo al suo migliore amico per tutta la vita. E se non è un gentiluomo questo...

Frasi famose:
“Tutti vorrebbero essere Cary Grant. Anche io”.
Ad una maschera che non voleva farlo entrare in un teatro dicendo che non era Cary Grant perchè non gli somigliava disse: 
“Nessuno assomiglia a Cary Grant”.
“Spesso i critici mi accusano dicendo che nei film non sono altro che me stesso. Ma essere se stessi è più difficile di quanto pensiate”


8 commenti:

Silvia ha detto...

Ottima scelta, quella di Cary Grant, come prima presenza maschile nel vostro blog! Veramente un uomo d'altri tempi, un vero signore, un attore dallo charme innato e tra i più indimenticabili della storia del cinema! Peccato che così non ce ne siano più, una vera disdetta! Potrebbe essere un modello per gli uomini d'oggi, dovrebbe essere preso come esempio: così tanto potrebbe insegnare al genere maschile attuale su come ci si dovrebbe comportare... ;-)

Sarina ha detto...

ciao silvia, non sai quanto mi facciano piacere le tue parole..temevo che al giorno d'oggi la scelta di un uomo legato così al passato non fosse capita. Grazie per la tua attenzione e complimenti per il tuo blog

Anonimo ha detto...

Eh Cary Grant... che uomo!
Questo post fa ancora più riflettere sulle lacune dei maschietti contemporanei...
Povere noi...

Ciauz :)

Nannarelle ha detto...

Ciao Saraaaaa!! Che piacere vederti qui su Nannarella!!! Eh già, fa riflettere sì...hahaha, ma noi ci accontentiamo dei nostri boys, l'importante è che dimostrino di amarci come li amiamo noi e così chiudiamo un occhio hihihi.

Silvia ha detto...

Affatto! Certo che viene capita, oggigiorno, la scelta di volgersi a uomini d'altri tempi come Cary Grant! Anzi, direi che visti i tempi, credo sia addirittura giustificata questa scelta: sono convinta che ci sarebbe molto da imparare da uomini così! Anzi, mi permetto di darvi un piccolo suggerimento: se in futuro voleste occuparvi ancora di "genere maschile d'altri tempi" sarà accolto con estremo piacere (spulciando, ci sono tanti altri attori d'epoca che penso valga la pena di ricordare!!!). Un bacio, a presto!!!;-)

PS: grazie per i complimenti!!! ;-)

Sarina ha detto...

cara silvietta (mi permetto il diminutivo) sono proprio contenta delle tue parole, io di indole sono un po' retrò e innamorata di un modo di vivere e fare cinema che oggi non c'è più. Sono d'accordo con te e dispiaciuta che tanti grandi personaggi siano stati un po' dimenticati.Non voglio anticipare nulla ma ho in serbo delle sorpresine per tutte le nannarelle
un bacino e tienici informate sul tuo prossimo libro

Silvia ha detto...

Ti capisco: anch'io adoro tantissimo il cinema del passato (la mia attrice preferita è Audrey Hepburn)e tra gli attori, beh, c'è l'imbarazzo della scelta (Gregory Peck, James Stewart...)e talvolta rimpiango quel modo di raccontare le storie (specialmente le commedie sofisticate anni '50-60) che oggi non si producono più...

Grazie per il sostegno al mio libro (uscirà a breve!)e grazie per il diminutivo!!!! Un bacio... ;-)

Silvia ha detto...

Ahhhh.. dimenticavo: aspetto con ansia le soprese che avete in serbo per tutte le nannarelle come noi... ;-)